martedì 18 ottobre 2016

STEP 04- i colori nel mito



Dioscoride chiamava il lampone "rovo del Monte Ida" infatti era molto comune trovarlo nei boschi dell'isola di Creta,dove nacque la leggenda che Afrodite vi passeggiasse col canestro al braccio per cogliere i rossi frutti così da intrattenere i suoi amanti e far sorridere il figlio Enea.


Premetto che trovare nei miti antichi il color lampone è molto difficile, quindi mi baserò anche su sfumature di tale colore.

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Iris Iride, la divina messaggera, figlia di Taumante e di Elettra, personificazione dell'arcobaleno che unisce il Cielo alla Terra. Era una fanciulla dai piedi veloci come il vento e con ali dipinte di tutti e sette i colori dell'arcobaleno; 



Minosse, figlio di Zeus ed Europa e re di Creta, ricevette da Poseidone un toro bianco destinato ad essere sacrificato. Costui,affascinato dalla sua bellezza, decise di utilizzarlo come toro da monta. Quando Poseidone lo venne a sapere, decise di punire il re facendo in modo che Pasifae, moglie di Minosse, si innamorasse del toro e si unisse a lui; da questa unione nacque il Minotauro,un mostro che minacciava la pace del regno, ma pericoloso da scongiurare poiché di alta stirpe.Per saziare il toro Minosse costrinse la città di Atene, allora sottomessa a Creta, ad inviare ogni anno 7 fanciulli e 7 fanciulle.

Minosse stava per ricevere, per la terza volta, la schiera del sacrificio quando l’eroe Teseo uccise il toro. Secondo la narrazione più antica, Teseo sarebbe andato a Creta con la nave di suo padre per evitare un altro inutile sacrificio. Quando Teseo volle entrare spontaneamente nel labirinto, Arianna, figlia di Minosse e Pasifae,ebbe pietà di lui e, per amore del giovane ateniese, tradì il proprio fratello, il Minotauro,donando a Teseo il famoso filo rosso. La ragazza suggerì a Teseo di fissare il capo del filo all'architrave dell'entrata del labirinto e di tenersi il gomitolo in mano senza perderlo mai, poiché gli sarebbe servito a trovare la via di uscita.


 WURIUPRANILI, LA DONNA-SOLE (mito australiano)

Tra gli Aborigeni australiani il Sole era visto come una donna che ogni giorno accendeva un fuoco, e preparava la torcia di corteccia che avrebbe portato attraverso il cielo.
Prima di esporsi, Wuriupranili (questo era il suo nome) amava decorarsi con ocra rossa e gialla, la quale, essendo una polvere molto fine, veniva dispersa anche sulle nuvole intorno, colorandole di rosso, (l'alba).
Una volta raggiunto l'ovest, sudata e sporca per via del lungo cammino, si lavava e rinnovava il trucco, colorando ancora di giallo e rosso le nuvole nel cielo (il tramonto).
Poi la Donna-Sole cominciava un lungo viaggio sotterraneo per raggiungere nuovamente il suo campo nell'est. La fiamma era spenta, ma le ceneri della parte finale della torcia, durante questo viaggio sotterraneo, erano ancora abbastanza chiare da illuminare la strada di ritorno e abbastanza calde per indurre le piante a crescere.


IL VIAGGIO DEL SOLE PRESSO GLI INDIANI HOPI
Tra gli indiani Hopi, il dio del sole è visto come un uomo che percorre a piedi il cielo.
All'inizio del viaggio, essendo l'alba, è ancora piuttosto freddo così egli si copre con una folta pelliccia giallo-rossa, verso mezzogiorno il caldo si fa opprimente e l'uomo si toglie la pelliccia e resta con l'abito di pelle di daino, più chiara.
Alla sera, accaldato per il viaggio ed il notevole calore, si toglie anche la giacchetta rimanendo a torso nudo e mostrando la pelle rosso scura.
Così essi spiegano il cambiamento di colore dell’astro nelle diverse ore del giorno

...è quasi scontato attribuire il colore rosso alla passione e al sangue, forse però non tutti sanno che nelle civiltà antiche, questo colore aveva molte altre funzioni, era infatti simbolo di forza, vigoria,lusso..
Se siete curiosi di conoscere il significato del rosso e di tanti altri colori vi lascio il link di una pagina molto interessante..







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